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libertà di espressione

 C'è qualcosa che non torna.  Le notizie rimbalzano in una logica violenta di affermazione. Il dibattito politico è oramai uno spauracchio fatto di slogan e fumo negli occhi. La stampa è talmente collusa al potere che leggiamo sugli editoriali un continuo niente, un continuo gioco delle tre carte che ci vede imbambolati davanti ad un'unica fonte di informazione (i social network) che non permettono di fermarsi..Il processo è stato semplice, prima internet era dominato dalla gratuità delle informazioni, poi ad un certo punto l'impoverimento  degli altri mercati ha costretto la nascita dei servizi a pagamento. E quindi tutto è diventato merce. Non in un processo marxista di reificazione, ma in quello completamente capitalista di disumanizzazione della proposta. Non è più importante informare perchè l'opinione pubblica sia cosciente delle questioni in atto, ma è importante produrre contenuti che possano avere l'appeal per la vendita.  E' ripugnante che nella comuni...

Da padre a padre

  DA PADRE A PADRE Non conosco il tuo nome, quello che so di te è racchiuso in un video postato in un social network. Ma quel video continua a percuotere il mio senso di colpa, la mia inettitudine. Dicevi addio a tuo figlio. Lo rassicuravi, ripetevi parole di amore nel cantilenante suono della tua lingua a cui ho potuto dare un significato attraverso la traduzione algida e asettica che compare nei reel a cui dedichiamo, tutti, troppo tempo.  Parlavi di amore, e lo facevi piangendo.  Lo facevi tenendo fra le mani la testolina di tuo figlio, unica reliquia da custodire in un sudario sporco e imbrattato di sangue in cui altre parti di corpi si intravedevano. Ti rimaneva solo la sua testa  da tenere fra le mani nel momento più terribile che un padre può immaginare: il momento in cui si sopravvive al suo futuro.  Non posso capire cosa tu abbia e stia provando. Non posso immaginare di saper vivere in una tenda,  per mesi sotto l’attacco continuo e feroce  di...