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IL TRAMONTO DEL SISTEMA

 IL TRAMONTO DEL SISTEMA Le giornate si alternano fra l'abominio di una guerra che sembra scivolare silenziosa, (mentre dovrebbe essere assordante per il continuo conteggio di morti palestinesi, per i crimini perpetrati senza vergogna alcuna da Israele fra cui il rapimento in acque internazionali dei dodici dell'equipaggio della Madleen, colpevoli di voler portare aiuti e simbolicamente avanzare verso il blocco illegale di Israele a qualunque aiuto alla popolazione palestinese) e l'evidente crisi insanabile del sistema occidentale. Lo dico per una semplice constatazione, visto che la storica "luce" dei valori occidentali reprime il dissenso con l'esercito, attua politiche scellerate di pulizia politica, insegue un futuro di chiusura in cui la diplomazia è sempre e solo dalla parte del più forte, in cui il livello della politica ha raggiunto punti talmente bassi che con difficoltà si riesce ad immaginare che la cosa possa finire bene, sia per l'interno, sia...

Nuove liturgie

Pregare.  Cosa può voler dire pregare da non credente? Mi dico che prego gli uomini di essere umani. Oggi in cui popoli interi vengono cancellati dalla storia nel silenzio colpevole delle nostre società avanzate.  Mi sono detto che essendo un musicista io posso pregare solo attraverso il suono, come atto rituale di prendere aria e rimandarla indietro attraverso il mio strumento.  Costruire la liturgia di un pensiero di sensibilità, di empatia profonda con le cose del Mondo. Il respiro è vento, la saliva è acqua, il legno o l'ottone dei miei strumenti le matrici sonore derivate dalla madre terra. Il calore passato dal mio corpo alla vibrazione il senso del fuoco.  Una liturgia della pratica con cui mi appello alla vita.  E ci si chiede se tutto questo serva a qualcosa. Mi dico che non voglio servire nulla e nessuno. Non voglio altro che difendere la mia umanità e spronare chi mi ascolta a trovare l'eco della sua.  Per tre giorni ho dedicato un momento alla r...

Noi non siamo mai esistiti.

Noi Non siamo Mai Esistiti Leggere che uno dei responsabili dell'abominio di GENOVA 2001 viene promosso a Questore, mi offende. Offende un'intera generazione, un intero pensiero che sembra essere oramai cancellato dalle cronache odierne.  Quindi NOI, la nostra giovinezza, le nostre lotte, il nostro sguardo al diritto di esistenza dei popoli, la lotta contro il colonialismo e la globalizzazione semplicemente non siamo mai esistiti. Oggi che il popolo Palestinese, cardine delle lotte per i diritti dei popoli da ottanta anni, viene spazzato via nel silenzio e la complicità occidentale. Oggi che si ripiomba in una guerra fredda (nel migliore dei casi) con assetti sovranisti e fascisti, sembra che la storia stia masticando se stessa. E sputi il bolo di quello che era il nostro futuro, direttamente in faccia alle nuove generazioni.  Noi eravamo testimoni di un futuro possibile. Annegato nel sangue di Carlo Giuliani, nelle teste spaccate della Diaz, nelle torture di Bolzaneto.  ...

La Fine Degli Uomini

Se sono un uomo il mio destino è vivere.  Devo mangiare i frutti degli alberi,  devo seguire i cicli stagionali, devo dissodare la terra per piantare le culture che sfameranno i miei figli.  Se io sono un uomo devo cantare melodie per cullare i neonati e per cadenzare il lavoro.  Devo guardare al mio futuro che custodisca la mia memoria, perché sia memoria di tutti.  Se sono un uomo, nel mare troverò avventura, cibo, strade da percorrere  e nel cielo il custode dei miei sogni e nel pane l'alchimia che mi dona il sapore, l'aroma del miracolo della cura. Se sono un uomo devo scegliere ogni minuto come sopravvivere. Come mettere un passo dietro l'altro.  Se sono un uomo scelgo dove guardare, e come guardare.  Scelgo rispetto o  dominio.  Accoglienza o brutalità. La paura o il coraggio.  Scelgo che le mie mani sappiano accarezzare, ma non sappiano colpire.  Che le mie gambe sappiano camminare, ma non sappiano marciare.  Scelgo...

un canto disperato

Se il mio suono potesse essere balsamo per le ferite di ogni padre e di ogni madre che piange la morte di suo figlio,  il mio consumare aria per una volta avrebbe senso. Se la mia musica potesse far ballare giovani donne e farle ridere mentre guardano i loro amati, mi sentirei per una volta compreso nella storia di questo Mondo. Se la mia ricerca fosse estensione dello sguardo in un cielo che aspetta di essere squarciato dall'ennesimo missile pronto a colpire focolari e intimita',  potrei dire che i miei pensieri hanno trovato una casa in cui poter riposare.  Se il ritmo delle mie frasi avesse la leggerezza di un corpo di bambino fatto saltare dal colpo di un mortaio, avrei finalmente capito cosa significa il silenzio.  Se le mie furenti grida sapessero contenere il grido della dignita'di ogni donna, uomo o adolescente stuprato da un militare invasato di potere, che si fotografa per soddisfare il suo sadismo edonista, finalmente saprei cosa rende tale  una melod...

E' questione di paura.

 E siamo qui a cercare di capire cosa farci di questo contemporaneo. In Italia il ddl sicurezza scatena le forze incontrollabile e difficilmente represse del fascismo reale, quello non ideologico, ma brutale e nostalgico. E lo fa dando una divisa alla repressione del dissenso. E torniamo dopo 24 anni a Genova, al male scoperchiato, alla violenza di Stato. A quel modo di essere repressivi che ci è costato una condanna di tortura, la sospensione di ogni diritto umano e la morte di Carlo Giuliani.  Sarà forse che il dissenso dovrà imparare ad avere una strategia migliore e più acuta. Che innervi ogni nostra azione e aggiri la fossa dei leoni in cui ci vogliono spingere? La piazza è da sempre controllata, figlia di uno spirito di umana condivisione che mi è sempre sembrato fin troppo retorico. Non basta camminare insieme per essere schierati da una parte. Bisognerebbe ripensare la teoria del dissenso. Fosse che la lotta cominciata da Thoreau l'abbiamo evidentemente persa? E' un di...

libertà di espressione

 C'è qualcosa che non torna.  Le notizie rimbalzano in una logica violenta di affermazione. Il dibattito politico è oramai uno spauracchio fatto di slogan e fumo negli occhi. La stampa è talmente collusa al potere che leggiamo sugli editoriali un continuo niente, un continuo gioco delle tre carte che ci vede imbambolati davanti ad un'unica fonte di informazione (i social network) che non permettono di fermarsi..Il processo è stato semplice, prima internet era dominato dalla gratuità delle informazioni, poi ad un certo punto l'impoverimento  degli altri mercati ha costretto la nascita dei servizi a pagamento. E quindi tutto è diventato merce. Non in un processo marxista di reificazione, ma in quello completamente capitalista di disumanizzazione della proposta. Non è più importante informare perchè l'opinione pubblica sia cosciente delle questioni in atto, ma è importante produrre contenuti che possano avere l'appeal per la vendita.  E' ripugnante che nella comuni...