Mecenatismo ai tempi di internet


Ho provato ad aprire una pagina Patreon. 

Interfaccia interessante dove il sostegno diretto dei fan procura rendite e spazio per la produzione artistica degli  artisti.  

La cosa che mi viene da pensare è legato, come sempre, al ruolo e la funzione di quello che facciamo.

La struttura mi chiede di spingere nei miei ambienti social, di scrivere messaggi e mail alle persone più vicine per far partire una struttura che allargandosi può avere dei risultati.

Per cui, nel nostro Paese, dove il primo sostegno viene dalla propria famiglia, siamo qui a chiedere a quel sostegno di diventare virtuale. Ovvero di trasformarsi in sostegno economico, senza il contatto.

Sembra che tutto vada in quella direzione. Diventare evanescenti. Affrontare questa condizione con piglio manageriale e , alla fine dei conti, monetizzarla.

Vivendo della mia musica, da molto tempo, ogni forma di monetizzazione risulta interessante. 

Le condizioni attuali mi impediscono il movimento, la realizzazione di concerti e spettacoli teatrali in cui dovevo lavorare. 

La mia etica personale mi ha tenuto sempre molto lontano dall'insegnamento. Non mi sono formato per essere insegnante e tranne qualche piccola esperienza a riguardo, rimango dell'idea che la mia vita debba essere incentrata sull'arte performativa. Ad oggi quest'arte è la più colpita. Gli spazi chiudono, i festival sono sospesi, il futuro stesso è incerto e fragile. 

Ma, mi chiedo, può esistere un Mondo senza musica suonata per le persone? Mi chiedo quanto grande possa diventare una ferita come questa. il mio laptop è perennemente fra le mie mani, ma più cerco di essere critico nei confronti di questa macchina che apre porte su spazi virtualmente senza confini, più lo trovo lontano dal mio sentire. 

Per cui proverò a fare come mi si dice, seguire le idee che cercano di essere innovative. 

Ma realisticamente, quello spazio che mi si concede è uno spazio realmente utile? Mi piace comunicare il mio cammino, la mia strada. Convinto che condividere non sia una cosa banale. Ma necessaria. 

Allora spero che il mio viaggio possa trovare sostegno in cambio di un lavoro senza sosta sulla definizione della parola dignità e sul lavoro senza tregua sul concetto di libertà. 

Dove per Libertà intendo il diritto e la reale emancipazione da modelli che non mi appartengono.

 


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