Una speranza



Poco c'è da sperare in questo momento. Nelle lotte sembra non esserci quella componente "superiore" che possa tracciare una linea culturale che sovraintenda le rivendicazioni e le strategie. 

In qualche modo non si è più in grado di tracciare linee che possano includere e trasformare il presente sociale attraverso le idee. 

Torniamo al punto che la comunicazione in questi tempi sembra fatta esattamente per evitare questo. 

L'empatia che si genera in una comunicazione profonda ha bisogno di spazio e tempo. Spazio reale e tempo dedicato. Credo che l'equilibrio fra questi due termini sia in netta crisi.

Lo spazio è tendenzialmente virtuale, il tempo esclusivamente produttivo. E la gravità che ne consegue, bhè....è difficilmente sopportabile. 

In tutto questo gli esseri umani per mangiare hanno ancora bisogno di chi lavora la terra. Hanno ancora bisogno di organizzare le rivendicazioni sul lavoro, la salute, l'educazione, i diritti.

Ad oggi, l'unica figura che ancora mi emoziona ed è in grado di tenermi vicino alla politica (mia grande passione e liturgia giovanile) è Aboubakar Soumahoro . Vuoi perchè parla di Di Vittorio, vuoi che cita Gramsci e Mandela. Vuoi che si sporca le mani ed organizza scioperi e si prende cura di uno dei settori meno rappresentati, quello agricolo, in un Paese in cui il cibo e le materie prime sono eccellenza mondiale. Non ci curiamo affatto di come quel cibo venga prodotto, di chi venga sfruttato e ridotto a condizioni di semi-schiavitu'. Non stiamo a badare quanto l'organizzazione di quel lavoro sia mafiosa e di quanto una lotta per rivendicare una trasformazione di queste condizioni rappresenti primariamente una lotta per la difesa dell'umanità delle persone.

Ora io rimango musicante. Anche se il pensiero di trovare un alternativa si fa pressante ora più che mai.

E come tale posso solo provare a raccontare la storia di questa lotta e di questa persona, tanto gentile e "pulita" come non se ne vedevano da anni. Ecco. In questo minimo spazio, cerco di dare voce ad Aboubakar, o almeno aggiungere la mia a chi lo supporta. 


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