IMPRODIARIO : ALTO e BARITONO ad aprire questo lavoro


I primi due brani improvvisati sono realizzati con due strumenti che pratico da anni, ma che non mi identificano, almeno alle cronache nazionali....(perdonate la piaggeria)
Il sax contralto dormiva da un pò nella sua custodia ed il baritono è tornato proprio a causa del lockdown di Marzo, scrivendo avevo voglia di avere più voci strumentali da mettere in relazione. 
Entrambi sono strumenti che conosco e che in questa fase sto "vivendo" maggiormente. 

L'improvvisazione è uno strumento compositivo potente, forse il più originale che mi ritrovo fra le mani. Nel tempo la rarefazione dei materiali che utilizzo hanno chiarito molto il concetto di forma nella mia pratica e mi accorgo quanto questo procedimento inneschi riflessioni proprio su struttura e forma. 
Quanto il lavoro su una singola cellula può aprire la percezione di spazi enormi e come la microvariazione nasconda il senso di ogni architettura musicale. 

Per cui entrambi i brani si costruiscono attraverso la manipolazione di una singola cellula (con l'Alto) o  di due (quello con il Baritono). 

Rifletto anche come il sistema temperato sia per me un ambito fecondo e ricco ancora di enormi possibilità. E di come le numerose tecniche estese su cui ho lavorato negli ultimi venti anni non rappresentino, per me, una risorsa in ambito strutturale in questo momento.  Sono timbri da associare a percorsi melodici evidenti. E' come essere arrivati all'occhio di un imbuto molto grande. 

Ed è una sensazione piacevole il poter "essere" ed il poter "dire" con pochi materiali. 
Lavorerò in tal senso nei pezzi che seguiranno...Pare la definizione di una poetica in effetti. 
Staremo a vedere.

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